GRAZIANO BARALDI
Quando ho cominciato a scattare fotografie, esistevano solo rullini in B/N; la mia prima macchina
fotografica è stata una Regula con obiettivo fisso, otturatore centrale e, ovviamente, era tutta
meccanica. Ad ogni scatto del Flash si doveva cambiare la lampadina. Nell’azienda in cui lavoravo,
erano miei colleghi Milko Marchetti, Rubini Franco e Bassi Roberto, che tutti, fotograficamente,
conosciamo..
Ho scoperto immediatamente che la mia attrezzatura lasciava molto a desiderare e così quando
un amico decise di cambiare la sua Konica Autoreflex T, la acquistai io.
Nel paese in cui vivo, Castelmaggiore, è presente da tempo il C.F. “La Focale”, di cui sono socio
fin dal 1982.
Dal 2008 sono socio anche del C.F. Blow Up, dove mi trovo molto bene; lo considero, infatti,
un circolo particolarmente vivace.
Nel lontano periodo della fotografia analogica, mi sono fatto una buona esperienza con il B/N,
sviluppato e stampato da me.
Facevo soprattutto diapositive; le più interessanti le facevo stampare in Cibachrome, con le quali
partecipavo a concorsi fotografici, a volte con qualche piccola soddisfazione.
Con l’avvento della tecnologia digitale, di cui sono entusiasta, si è risvegliata, dopo un periodo di
assopimento, la voglia di fare fotografie. Con la reflex digitale, e con la moderna postproduzione
eseguita al PC, si acquisisce una libertà d’azione ritenuta impensabile fino a poco tempo fa, ma
che richiede contemporaneamente un continuo aggiornamento e quindi una curiosità ed uno
stimolo ad imparare e sperimentare, che, alla mia età, fa sicuramente bene.